Canti notturni

by C.F.F. e il Nomade Venerabile

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1.
Nel paese dove sei falena non hai squame sulle ali ma polvere da sparo il tuo volo di silenzio forte mi ha sorpreso, come le prime piogge. Io cammino, respiro e sorrido come se mi guardassi come se d'improvviso potessi incontrarti splendo di luce obliqua che non illumina, non innamora. Nel paese delle piazze pacifiche, delle percosse democratiche degli amori finiti sulle linee telefoniche mi ha sorpreso il tuo silenzio, forte mi ha sorpreso come le prime piogge. Nel paese dove tutto trema, un sisma con epicentro il cuore crolla tutto addosso e dentro, macerie di noi su di noi e nessuno verrà a salvarci. Io cammino, respiro e sorrido come se mi guardassi come se d’improvviso potessi incontrarti splendo di luce obliqua che non illumina splendo di luce obliqua che non illumina non innamora, non innamora, non innamora.
2.
Quando viene marzo pensa a ciò che hai perso lasciato scivolare tra inverno e disimpegno a ciò che non possiedi e che non lascia segno hai perso te stesso perchè perdevi il tempo. Prevedi e ricordi ma dimentichi il presente vibra e scintilla il movimento dell'essente ci supera la vita, si estende pre-esistente contiene il tramonto questo nostro occidente. Dal tempo dei templi, a quello dei mercanti l'anima non basta a scandire gli eventi aevum aion eterno stabile assoluto mi comprendo soltanto perchè sono finito. Come quel che provi veramente e non ostenti come impegno scolpito da profondi silenzi come acqua per germogli indocili ai venti come angeli tra corpi immutabili e sapienti. Così sei tu, un'idea che migra mentre tutto si dilegua. Dal tempo dei templi, a quello dei mercanti l'anima non basta a scandire gli eventi aevum aion eterno stabile assoluto mi comprendo soltanto perchè sono finito perchè sono finito...
3.
Stelle nere 03:17
Innamorate della notte le stelle nere si lasciano cadere ci vuol coraggio a naufragare un livido sul cuore ed un passato da dimenticare. Abbandonate dalla luna le stelle rare si tuffano nel mare luci gemelle nel riflesso danzando libere sul precipizio dell'abisso. E non c'è niente che mi faccia stare in pace con il mondo come quel canto furibondo. Allontanate dalla luce le stelle amare si mettono a cantare le puoi sentire lacerare l'ombra voci ribelle sulla vertigine dell'onda. E non c'è niente che mi faccia stare in pace con il mondo come quel canto furibondo.
4.
Forse è la paura che pesa la vita dopo quello che le lascia l'incredulità o forse no. Che cosa è il coraggio? Che cosa l'amore? Sentire la gioia di una passeggiata al sole o forse, o forse no. Quando la guerra dei sorrisi sarà vinta gli occhi fenderanno l'aria di notte serena e dolce luna dipinta stella rivoluzionaria. Forse è la speranza che àncora alla vita con il gancio costruito dall'umanità o forse no. Che cosa è il cinismo? Che cosa l'incuranza? Perdere l'incanto e non sentirne la mancanza o forse no. Produrre e consumare in questa terra ingiusta oppure urlare ai sogni, andarne alla conquista e perchè no? Quando la guerra dei sorrisi sarà vinta gli occhi fenderanno l'aria di notte serena e di dolce luna dipinta stella rivoluzionaria Quando la guerra dei sorrisi sarà vinta gli occhi fenderanno l'aria di sera gentile e luce di stelle dipinta madre rivoluzionaria Forse è la paura che pesa la vita dopo quello che le lascia l’incredulità.
5.
Le notti le passi a controllare il respiro del pavimento per paura che morendo possa crollarti sotto i giorni ti succhiano i polsi ma è il tuo ventre che si gonfia mentre sogni di pesarti in assenza di gravità. Ma la tua leggerezza è un inganno immagini, tu non vivi incolli quei giorni che si staccano con l'alba così come il sole sembra faccia con la terra ogni giorno ricuci quei polsi ogni giorno incolli quei giorni. La frana è lineare le radici son la saliva dei baci mancati la frana è lineare le radici son la saliva dei baci mancati. Ti ho sentito bisbigliare stanotte chiedevi alle sue dita di salvarti le vene ma ora puoi andare raccogli le foto le notti che non dormono raccogli i tuoi baci, le lame dei polsi sputa l'amore La frana è lineare le radici son la saliva dei baci mancati la frana è lineare le radici son la saliva dei baci mancati (la cornice è perfetta, la colla è la saliva)
6.
Non è Hurricane, né Rocky contro Drago né Million Dollar Baby o Toro scatenato questa è la storia di un pugile impigliato tra pezzi di memoria e filo spinato. Nato "zingaro da sterilizzare" la danza dei guantoni faceva innamorare esplose ad Hannover la mia fama di campione per tutti Rukelie - l'albero - era il mio nome. Noi sinti siamo come fiori ci possono strappare o lasciare a seccare ma vivi di colori sempre noi sinti non possiamo che ritornare Misi al tappeto anche Adolf Witt l'ariano la federazione rese quel trionfo vano m'impose la sconfitta nell'incontro successivo poi la deportazione mi rese inoffensivo. La loro derisione col mio orgoglio si scontrò nel campo quella sera fu per tutti il kappaò nemmeno il rimorso potè accorgersi di me fui massacrato al buio nell’inverno del '43. Noi sinti siamo come fiori ci possono strappare o lasciare a seccare ma vivi di colori sempre noi sinti non possiamo che ritornare. Potessi riannodare i giorni li intreccerei alle corde di un'altalena che fluttua in aria a perdifiato tra l'alba e il naufragare dell'infinito. Potessi leggerti nel cuore le curve tortuose che fa la distanza le scioglierei nel grande boulevard che taglia i confini della somiglianza.
7.
Nel paese dove sei falena non hai squame sulle ali ma polvere da sparo il tuo volo di silenzio forte mi ha sorpreso, come le prime piogge. Io cammino, respiro e sorrido come se mi guardassi come se d'improvviso potessi incontrarti splendo di luce obliqua che non illumina, non innamora. Nel paese delle piazze pacifiche, delle percosse democratiche degli amori finiti sulle linee telefoniche mi ha sorpreso il tuo silenzio, forte mi ha sorpreso come le prime piogge. Nel paese dove tutto trema, un sisma con epicentro il cuore crolla tutto addosso e dentro, macerie di noi su di noi e nessuno verrà a salvarci. Io cammino, respiro e sorrido come se mi guardassi come se d’improvviso potessi incontrarti splendo di luce obliqua che non illumina splendo di luce obliqua che non illumina non innamora, non innamora, non innamora.
8.
Pensavo di essere quel tipo di ombra che non ha bisogno di una fonte luminosa invece mi sbagliavo per questo, come ombra, io mi sono persa e invece mi sbagliavo per questo, come ombra, io mi sono persa. Ora non ho più bisogno di illuminare la mia strada perchè essa non è mai più buia di me essa non è mai più buia di me non è mai più buia di me non è mai più buia di me. Un buio nel buio è la forza immensa dell'oscurità.
9.
Se potessi fermarmi ti direi chi sono perchè ho queste mani perchè non chiudo gli occhi mentre dormo se potessi tacerli questi estranei saresti il primo sconosciuto a cui chiederei di restare. E allora restiamo così apparentemente lontani ma mai abbastanza vicini da poterci sfiorare con le labbra che non sian solo parole sfiorare con le labbra che non sian solo parole. Se potessi fermarmi seguirei le tracce che hai lasciato sulla neve ma non è lo stesso inverno questo spezza l'acciaio, incrina le schiene è luminale rubato a un cane e mentre dormo io non mi lascio accarezzare. E allora restiamo così apparentemente lontani ma mai abbastanza vicini da poterci sfiorare restiamo così apparentemente lontani ma mai abbastanza vicini da poterci sfiorare con le labbra che non sian solo parole sfiorare con le labbra che non sian solo parole. Se potessi fermarmi resterei in quell'angolo di mondo dove si può osservare tutto senza essere visti e tu saresti il mio tutto.

about

Un bel disco, davvero, anche perché ci ricorda come per colpire in profondità, a volte, sia sufficiente puntare sulla semplicità, sull’autenticità e su pochi ma significativi dettagli. (Gabriele Bacchilega, Impatto Sonoro)

Liricamente vigoroso, per sensibilità cantautorale e letteraria, nel suo raccontare storie e personaggi “ungarettianamente” posati in un angolo e dimenticati. (Antonio Belmonte, Rockit)

Notevole prova dei C.F.F. (Concettuale Fisico Fastidio), questo “Canti notturni” di poetica sostanza, cd imbevuto di tetro fascino e mistero. (Josè Leaci, Saltinaria)

Un rock d’autore in chiave post-wave che si muove fra sobrietà e solennità. (Antonio Vivaldi, Tom Tom Rock)

Quello che i C.F.F. propongono è un canto crepuscolare, un momento di cauta riflessione, la colonna sonora dell’imbrunire che lascia il passo all’incedere della notte. Da ascoltare più volte, per cogliere tutte le suggestioni che nasconde. Così classico, eppure così dannatamente contemporaneo. (Alfonso Cernelli Blogspot)

Dopo la bella cavalcata su Musicraiser (dove hanno raggiunto il 127% del budget richiesto), trovano la forza artistica di regalare questo piccolo gioiello di album. (Roberto Piumatti, Switch on Future)

Altamente poetici e poliedrici, tornano con questo “Canti notturni”, un album di nove brani che prosegue la strada dei precedenti dischi, tutti all’insegna di testi mai banali e di musica mai scontata. (Ciro Masciullo, Qui Salento)

credits

released October 16, 2015

Musiche: C.F.F. (tranne 3: Paolo Archetti Maestri).
Testi: Anna Surico (1, 5, 8, 9), Vanni La Guardia (2, 4, 6), Paolo Archetti Maestri (3).

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about

C.F.F. e il Nomade Venerabile Gioia Del Colle, Italy

I C.F.F. e il Nomade Venerabile sono un gruppo rock-wave italiano originario di Gioia del Colle (BA), nato nel 1999 e formato da Anna Maria Stasi (voce, scenografie), Anna Surico (chitarre, synth), Vanni La Guardia (basso, seconda voce), Guido Lioi (batteria).
L'acronimo C.F.F. sta per "Concettuale Fisico Fastidio". Continua a leggere qui: www.rockit.it/cffeilnomadevenerabile/biografia.
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